Dipendenze amorose

Tra le varie dipendenze (droga, alcol, sesso, gioco d'azzardo etc.) negli ultimi anni si è affacciata una nuova dipendenza quella affettiva. La dipendenza affettiva (DA) ha avuto un tardo ingresso nella categoria dei disturbi relazionali proprio perché diventa difficile discernere ciò che all'interno di un legame può essere patologico o invece assolutamente normale.Innanzitutto una premessa categorica è quella di specificare che la dipendenza affettiva fa parte di ciò che ci rende umani, basta pensare all'esperienza di un neonato e di quanto sia dipendente dalla figura materna. Anche nella vita adulta chi di noi non ha mai provato quasi un’ossessione verso il proprio partner?L'aspetto di forte dipendenza dal partner, è infatti, comprensibile nella fase del corteggiamento e dell'innamoramento, in quanto aspirare ad un amore, quasi fusionale è in parte fisiologico e utile alla nascita del legame, ma queste comportamenti diventano disfunzionali se perdurano nel tempo. Cosi come va sottolineato che la vera indipendenza non è né possibile né auspicabile.Tuttavia la dipendenza affettiva, può assumere delle forme totalizzanti fino al punto di danneggiare sé stessi, e la relazione in corso può raggiungere una forma così estrema da diventare patologica.La dipendenza affettiva/amorosa. è una condizione relazionale negativa che è caratterizzata da una assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva della coppia e che tende a creare malessere psicologico o fisico piuttosto più che benessere e serenità. Tale condizione di disagio, potrebbe essere interrotta per ricercare un nuovo stato di serenità. Qualora ciò risulti impossibile si è soliti parlare di “dipendenza affettiva”.

 

CARATTERISTICHE DELLE PERSONE CON DIPENDENZA AFFETTIVA (D.A.) E SINTOMI

Un primo sintomo della D.A. è la difficoltà a riconoscere i propri bisogni. Amare l'altro spesso diventa una sofferenza all'interno di un rapporto dove non esiste reciprocità in una relazione squilibrata rispetto al “dare” e al “ricevere” in cui il partner dipendente si annulla completamente. Troppa energia vitale è impiegata nell'amare o nel ricevere amore e approvazione. Le persone con difficoltà affettiva non riescono a prendersi cura di sé, perché sempre prese, da qualche problema del partner che richiede la loro attenzione e la loro energia. Nonostante la consapevolezza della scarsa qualità del rapporto, non riescono a distaccarsi.Il secondo sintomo è un atteggiamento negativo verso il Sé (se stessi), per cui si ha un pensiero caratterizzato dal senso di “non essere degno di amore” e se “gli altri mi trattano male è per colpa mia”. Queste persone soffrono di un profondo senso di inadeguatezza. Sono convinte che per essere amate devono sempre essere diligenti, amabili, sacrificarsi per l'altro per poter ricevere il suo amore. Anche quando questo vuol dire farsi male. Chi manifesta una dipendenza affettiva, tende a non sentirsi mai amato in maniera sufficiente ed adeguata. Talvolta aumenta tali richieste in modo esagerato ed incongruente, fino alla definitiva rottura del rapporto da parte del partner. Chi soffre di dipendenza affettiva è ossessionato da bisogni irrealizzabili e da aspettative non realistiche.Un altro sintomo che accomuna tutti i rapporti dei dipendenti da amore è la paura di cambiare. Essi soffocano ogni desiderio e ogni interesse per timore di qualsiasi cambiamento. Il soggetto dipendente pur di compiacere l'altro evita il conflitto e ogni sorta di controversia per il timore dell'abbandono e cambiamento, rinunciando così alla sua vera naturaSpesso scelgono persone che sembrano in grado di affrontare la vita e che si prendono cura di loro e investono su queste figure di riferimento, responsabilità che altrimenti spetterebbero a loro in prima persona. In questo modo, per il partner verso cui si prova quasi devozione e completa sottomissione, la persona dipendente lo vede come una sorta di “SALVATORE” la cui vicinanza va a colmare una voragine, un vuoto esistenziale e affettivo, che senza di lui non si intravede la possibilità di riempire.
Questa forma distorta di aiuto, a volte viene messa in pratica anche dalla persona dipendente, che, frequentemente sceglie un partner problematico a sua volta legato a qualche altra forma di dipendenza (alcool, gioco, sesso, droga, etc.).Il partner del dipendente affettivo assume il ruolo di un salvatore, egli diventa lo scopo della sua esistenza, la sua assenza anche temporanea da un profondo senso di angoscia. Paura dell'abbandono del cambiamento, della solitudine, e negare i propri desideri e bisogni è ciò che caratterizza il legame della persona che soffre di D.A.La dipendenza si stabilisce perché c'è il rifiuto. Quello che imprigiona nelle relazioni, il dipendente affettivo, è la speranza e l'arroganza di riuscire prima o poi a farsi amare proprio da chi non vuole farlo, o di salvare chi non può o non vuole essere salvato. Gli individui dipendenti cercano di riprodurre quello schema comportamentale instauratosi nella fase post-natale.

 

COME CURARE LA DIPENDENZA AFFETTIVA (D.A.)

La cura della D.A. non può avere come solo obbiettivo il distacco della persona da cui si era dipendente, bensì la totale consapevolezza di come la persona si va a relazionare e di come crea il suo legame. Un legame basato sulla necessità di tenere a bada la propria paura di solitudine e di essere abbandonati, o un legame all'interno del quale uno può mantenere la propria identità pur essendone coinvolti.  È chiaro che all'interno di un percorso terapeutico diventa di cruciale importanza andare a investigare ed esplorare i primi tipi di legami che si sono formati con le figure parentali (genitori). Esperienze di rifiuto o di abbandono il dubbio di non valere poi tanto o di “non essere degni d'amore” e di dovere fare di tutto per essere migliori, saranno proprio questi dettagli a fare luce e a guidare il percorso terapeutico. 

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